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La perquisizione nel diritto penale è un tipico strumento per l accertamento della prova, poiché richiamato e regolamentato dagli art. 247 ed ulteriori del codice di procedura penalista. La perquisizione viene effettuata nel momento in cui vi è una "valida ragione di recuperare gli oggetti dell illecito o oggetti inerenti l illecito".
È un azione tesa ad identificare e recuperare il corpo del reato o oggetti ad esso inerenti, ossia ad arrestare l accusato o l evaso. Siffatta azione mira a delimitare alcune libertà sancite dalla costituzione (quella individuale, quella domiciliare...) per cui la legislazione ha previsto delle garanzie essenziali e procedurali allo scopo di restringere a livello minimo siffatte libertà.
Il sequestro probatorio è un organo processuale regolamentato dall art. 253-segg. del c. p. p.. Gli istituti di competenza sono la Polizia giudiziaria e il Pubblico Ministero.
La disposizione è giustificata dell autorità giudiziaria, d ufficio o su eventuale domanda. Tra i motivi che possono indurre ad un sequestro probatorio vi è il recupero del corpo del reato o di oggetti ad esso inerenti.
Il sequestro probatorio
Cose requisite dal corpo dei Carabinieri dopo un arresto
Il codice di procedura a livello penale attualmente in vigore enuclea tra gli strumenti di accertamento della prova, ossia tra i mezzi di cui dispone il Pubblico Ministero e la Polizia Giudiziaria indirizzati alla verifica della prova, il sequestro probatorio. Il medesimo è direttamente connesso alla perquisizione poiché generalmente ne è effetto diretto.
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L Autorità giudiziaria ordina con un provvedimento fondato di sequestrare il corpo del reato e gli oggetti ad esso connessi utili per la verifica dei fatti (art.253 c. p. p.).
Quando invece l Autorità giudiziaria non può intervenire tempestivamente è permesso agli organi di Polizia giudiziaria requisire gli stessi oggetti prima che i medesimi vengano dispersi per i ritardi degli interventi del PM (art. 354 c. p. p.).
Il sequestro prevedo, come già affermato il corpo del reato e gli oggetti ad esso connessi; principalmente il codice regolamenta il sequestro di: posta, titoli, valori, e importi in conti correnti.
Rilevante risulta essere il motivo del provvedimento di sequestro, poiché il medesimo è ciò che permette di esaminare l esistenza dei presupposti legislativi e, quindi, la validità del decreto.
In opposizione al provvedimento di sequestro, difatti, tanto l accusato quanto il soggetto cui gli oggetti sono stati confiscati, come pure colui a cui dovrebbero essere restituiti i medesimi oggetti, possono inoltrare domanda di riesame in base all art. 324 c. p. p.. Domanda, questa, che non annulla l attuazione del decreto.
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Gli oggetti requisiti sono conservati nella cancelleria del Giudice ossia nella segreteria del Pubblico Ministero; quando ciò non è attuabile o appropriato l Autorità Giudiziaria designa un altra sede idonea, scegliendo in merito un guardiano e ricordandogli quali sono i suoi obblighi e doveri e le responsabilità a livello penale previste per una sua eventuale trasgressione.
Il sequestro si annulla, ossia deve essere annullato, quando mancano le necessità che lo hanno previsto; generalmente con il risultato delle indagini preventive. Ciò non toglie tuttavia che ad esso, sugli stessi oggetti, possano sostituirsi i sequestri che vengono previsti dalle misure cautelative effettive.