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L iter generico di accertamento. Al di là della procedura per decreto di ingiunzione, nell anno 2009 gli organi legislativi hanno inserito e regolamentato una moderna procedura, c.d. "procedura generica di accertamento", disciplinata dagli artt. 702 bis, 702 ter e 702 quater, che si distingue poiché presenta elementi del processo differenti da quello ordinario e teso a ottenere in poco tempo un rimedio conclusivo, ove non sia ammissibile la richiesta per decreto di ingiunzione, già spiegata, per mancanza delle condizioni stabilite dal codice.
Questa procedura, che è tuttora in fase di sperimentazione, essendo nata soltanto nel 2009, generalmente è adottabile qualora la causa, per la tipologia di verifica che richiede, possa essere risolta dopo una funzione istruttoria rapida e facilitata, tesa a finire velocemente.
Ciò può accadere qualora l organo giudiziario debba chiarire una problematica giuridica che non pretende funzioni di istruzione, o qualora la causa venga risolta basandosi su documentazioni elaborate, dunque senza l esigenza di ascoltare innumerevoli deposizioni su azioni la cui veridicità deve ancora essere verificata, o, anche, qualora la contesa possa essere chiarita con il solo supporto tecnico obbligatorio, cioè con una verifica da parte di uno esperto che coadiuvi il magistrato a chiarire problematiche pratiche di non estrema difficoltà o, ancora, qualora per la verifica delle azioni basti l ascolto di pochi osservatori che possono essere interpellati in una sola seduta giudiziaria.
In merito a questo qualche critico ha anche indicato l eventualità che i soggetti in causa portino i propri osservatori senza mezzi termini alla prima seduta, per essere casomai ascoltati dal magistrato, senza rimandare e in maniera rapida, come prescrive il procedimento generico.
La struttura condominiale è una costruzione con un insieme di abitazioni, di proprietà di soggetti differenti, laddove la superficie, sulla quale si leva la struttura, le mura principali, le coperture, le scalinate e genericamente tutti gli elementi riservate all utilizzo collettivo sono di proprietà di tutti i singoli condomini.
Questo genera una fattispecie di comproprietà forzata, alla quale i titolari di ogni abitazione non possono venire meno, e questa circostanza conduce immancabilmente a contese e diatribe anche per azioni che in apparenza risultano inutili e senza valore, ma che col tempo possono compromettere la tranquillità dei singoli abitanti e danneggiare la quieta coabitazione.
Da una ricerca compiuta recentemente dal Censis pare che nel nostro Paese esistano al minimo 800.000 cause civili per questioni di condominio: i problemi che spingono gli individui a querelare il condomino dinanzi all organo giudiziario sono le più diverse, dagli schiamazzi fastidiosi e dalle introduzioni di qualsiasi tipo, all uso degli spazi collettivi, dagli spazi verdi al gocciolamento dei abiti stesi e cosi via, la lista potrebbe protrarsi molto a lungo, senza accennare poi a quelle azioni che balzano agli occhi della cronaca per la loro drammaticità e atrocità.
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Questioni ricorrenti in tema di vita condominiale. Il regolamento della comunanza e della vita di condominio è incluso soprattutto nel codice civile, dall art. 1100 all art. 1139, che esplicitamente applica alle questioni condominiali le disposizioni sulla comunanza generica.
Il codice stabilisce delle regole imprescindibili tese a regolamentare la vita collettiva, ma indubbiamente non elenca né disciplina tutti i casi concreti che possono aver luogo; su questo compensa la dottrina giurisprudenziale sia di sostanza che di conformità, ossia i verdetti dei organi giudiziari dei fori e della Corte di Cassazione, che per ogni caso adottano le disposizioni del codice che più si addicono ad esso.
Sovente sono gli ordinamenti del condominio che, in attuazione dell autogestione privata ammessa dalla normativa, perfezionano le leggi e fissano chiare limitazioni o interdizioni, con l obiettivo di difendere in via precauzionale le pretese collettive svilendo parzialmente il diritto individuale.
Per esempio, non è insolito ritrovare in taluni ordinamenti di condominio l interdizione ai suoi abitanti di stendere abiti dalle aperture, terrazze, o la proibizione al possesso di bestie in casa, o anche l interdizione di esibire fuori al palazzo manifesti promozionali o vessilli lucenti, con lo scopo di eludere la nascita di contese o dibattiti almeno sui suddetti problemi: molte volte tuttavia anche se vi sono manifeste norme sull argomento, nasce la controversia e cosi è necessario l intervento dell organo giudiziario (e il legale).
Il diritto familiare sul piano obiettivo è quell ambito del diritto civile che regola le relazioni della famiglia nel loro senso più generico, occupandosi di problematiche riguardanti le relazioni tra coniugi, con i figli, i procedimenti adottivi e anche le relazioni tra parenti e affini. Separazione e Divorzio.
Tale specifico ambito giuridico si occupa anche del nucleo familiare in modo dettagliato, interpretato come struttura di famiglia, formata dai consorti e dalla prole, sancisce quali sono i rispettivi diritti e obblighi tra i componenti del nucleo e regola interamente le relazioni in famiglia nella fase anomala (e potenziale) della separazione e del divorzio. Chiedi indicazioni giuridiche riguardo al diritto familiare.
In tale stadio di notevole ostilità, in cui ogni consorte, comunemente, non sa essere tranquillo e calmo, interviene (o può intervenire) la funzione del legale, cui spetta chiarire sinceramente all assistito, che sta per ottenere la separazione, quali diritti e oneri egli sia tenuto ad avere rispetto all altro consorte e alla prole, e di sostenerlo sia sul piano pre-giudiziario che giudiziario.