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Lo studio legale 1, nel difendere gli interessi di chi ha concesso crediti a soggetti fisici e/o imprese insolventi, consiglia le operazioni fondamentali per riavere obbligatoriamente le somme, servendosi dei mezzi legali indicati dal codice di procedura civile che hanno questa finalità.

Nel caso in cui l insolvente non rispetta volontariamente l obbligo corrispondendo le somme accordate con il creditore, quest ultimo può decidere di dare inizio a un processo civile ordinario verso l insolvente o se utilizzare mezzi legali non ordinari che, se vi sono specifiche condizioni, permettono di conseguire l esecuzione in tempi più veloci: questi mezzi sono la procedura per intimazione (c.d. decreto di ingiunzione) e la procedura generale di accertamento, ultimamente diffusa dalla L. 69/2009.

Lo studio di avvocati 1 inoltre lavora anche a vantaggio di differenti imprese straniere, che trattengono relazioni di commercio nel nostro Paese. Se vi è l esigenza di trattare la mansione procuratoria al servizio di imprese straniere e non sia ammissibile fare conoscenza di persona nel nostro territorio dell avvocato che difende le suddette imprese per legittimare, nella veste di legale, l autografo posto sulla procura ad litem, per gli Stati che hanno ratificato la Convenzione dell Aja del 05/10/1961 (tra cui il nostro Paese), è stabilito un iter agevolato di regolarizzazione della procura ad litem, accordata da un ente pubblico estero, che gli conferisce idoneità e validità anche in Italia, la c.d.

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Apostille: questa coincide con l accertamento della carica giuridica del pubblico ufficiale (o impiegato) che ha firmato il documento e la validità del suo bollo o marchio. Ogni Stato membro precisa quali sono gli enti capaci di concedere l Apostille: nel nostro Paese, per i documenti notarili, legali e dello status civile la competenza è del Procuratore della Repubblica nel Foro nel cui dipartimento il documento è redatto, laddove in Spagna, per esempio, la competenza ad applicare l Apostille ai documenti notarili è l Ordine dei cancellieri dei tribunali della provincia in cui è redatto il documento (che ovviamente dovrà essere bilingue).

Esaminiamo meglio i mezzi legali, diversi dalla normale causa, indicati dalle leggi nazionali per il recupero delle somme. Il decreto di ingiunzione.

L iter ingiuntivo o appello per decreto di ingiunzione è regolato dagli artt. 633 e segg del c.p.c.. L art. 633 c.p.c. dispone tali parole: "Su richiesta del creditore di una importo in contanti o di una specifica parte di beni utilizzabili o di chi ha diritto all assegnazione di un dato bene mobile, l organo giudiziario che ha la competenza in merito dichiara intimazione di corresponsione o assegnazione se del diritto che si pretende è verificato da un documento scritto....omissis".

Dunque, il creditore che abbia la verifica scritta delle somme dovute - ad es: ricevute, documenti contabili, atti in cui l insolvente dichiara la presenza del passivo ecc - può ottenere una sanzione dell organo giudiziario in poco tempo, evitando contese con l insolvente e senza dover ricorrere ad aggiuntiva fase d istruzione(come al contrario accade in una causa regolare); questa sanzione, c.d. decreto d ingiunzione, che va reso noto (ossia annunciato con strumento ufficiale del giudice) all insolvente, può essere direttamente operativo - e in questa ipotesi il creditore potrà immediatamente avviare un iter attuativo rispetto all insolvente (nel caso in cui quest ultimo continui a non adempiere); o può non essere provvisto della transitoria operatività, con il risultato che il creditore dovrà aspettare 40 gg, a partire dalla data della comunicazione del provvedimento all insolvente, affinché quest azione divenga operativa.

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Se tuttavia nel suddetto periodo l insolvente presenta obiezione al decreto di ingiunzione (direttamente operativo o meno), cioè afferra la sanzione confutando la sussistenza delle somme da corrispondere, nasce una causa regolare, che si risolverà con un giudizio di convalida o annullamento del decreto di ingiunzione precedentemente emanato.

In mancanza di contestazione, al contrario, il decreto di ingiunzione diviene risolutivamente operativo e non potrà più essere discusso. Gli accertamenti nel decreto di ingiunzione.

L art. 634 cpc comprende una lista generale di quello che la normativa ritiene certificazione scritta per il conferimento del decreto di ingiunzione: "Sono verifiche scritte valide .... le obbligazioni e impegni personali tramite documenti riservati, e i telegrammi, anche non hanno le caratteristiche disposte dal codice civile....

Per le somme riguardanti distribuzioni di beni e di contante e anche per forniture di prestazioni eseguite da impresari titolari di un esercizio commerciale sono inoltre verifiche scritte i compendi ufficiali dei documenti di contabilità..."

La suddetta lista non è rigida, e in merito sono notevoli le decisioni di vari organi giudiziari, che hanno emanato un decreto di ingiunzione basandosi sul testo di talune e-mail, estendendo cosi la nozione di "verifica scritta", che, come già rilevato, rappresenta la condizione essenziale per il conferimento di questo tipo di sanzione.

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I fori delle città di Cu e An, per esempio, hanno approvato la richiesta per decreto di ingiunzione di aziende, creditrici di liquidi verso altre imprese, accettando indirettamente l argomentazione dei reclamanti che nella loro richiesta affermavano che le e-mail, con cui l insolvente garantisce la corresponsione degli importi al creditore, rappresentano indiscutibilmente un impegno univoco o riconoscimento di debito e contemporaneamente che tali e-mail vanno considerate documentazione informatica, firmata con siglatura elettronica, adatta a conformarsi alla prerogativa giuridica della configurazione scritta ai sensi.